Vuoi proteggere il cuore? Mangia carote (e zucche)
Si chiamano carotenoidi, ma oltre che nelle carote, queste preziose sostanze fitochimiche si trovano anche nelle zucche, nelle angurie, nei peperoni, nei pomodori e in altri frutti e ortaggi che proprio ai carotenoidi debbono i propri colori, con tonalità che vanno dal giallo al rossastro.
Se negli anni numerosi studi hanno svelato i segreti delle capacità antiossidanti e di prevenzione e controllo del diabete di questi elementi nutritivi, una rassegna pubblicata su Frontiers in Nutrition nel settembre 2022 da Marhuenda-Muñoz e al. ne ha invece sottolineato la funzione – all’interno di uno stile di vita sano aderente ai principi della Dieta Mediterranea – per la prevenzione e l’abbassamento della mortalità nelle malattie cardiovascolari, soprattutto per le popolazioni più anziane.
L’articolo, dal titolo esplicativo “I carotenoidi circolanti sono associati a profili lipidici e acidi grassi favorevoli in una popolazione anziana ad alto rischio cardiovascolare” ha infatti messo a confronto, all’interno di un campione di 124 uomini e 106 donne, i carotenoidi plasmatici e il profilo degli acidi grassi presenti nel sangue rispetto alla salute dei diversi soggetti, già aderenti a uno studio che valutava come l’implementazione di frutta e verdura migliorasse la salute degli anziani.
Lo studio non si è concentrato tanto nell’assunzione di cibi ricchi di carotenoidi, ma su un aspetto poco scandagliato negli studi precedenti, ovvero la presenza di questo elemento nel sangue.
Grazie a una dieta più sana e più ricca di alimenti forieri di beta-carotene e altri carotenoidi, le persone con più carotenoidi in circolo presentavano una minore concentrazione di acidi grassi saturi (i cosiddetti “grassi cattivi”) e una maggior concentrazione di acidi grassi polinsaturi (i famosi “grassi buoni”). I carotenoidi garantivano al contempo livelli plasmatici di colesterolo HDL più alti nelle donne e una glicemia a digiuno più bassa negli uomini.