Vivere più a lungo (ma vivendo meglio) grazie alla Dieta Mediterranea. Cosa dice la scienza e cosa rischiamo di perdere
L’aspettativa di vita degli esseri umani è di fatto raddoppiata nell’ultimo secolo e mezzo. E continua ad aumentare.
Vivere più a lungo è certamente il sogno di tutti, ma è altrettanto importante per le donne e gli uomini vivere questi anni di vita ulteriori in buona salute, mentale e fisica.
Gli studi degli ultimi anni hanno approfondito il legame tra alimentazione, longevità e salute, evidenziando quali cibi e quali abitudini alimentari tendano ad avere effetti benefici e quali, a lungo andare, provochino invece danni. Ed è emerso come le abitudini più salutari siano quelle attribuibili alle popolazioni che vivono attorno al Mediterraneo.
Osservazioni e studi hanno dimostrato come una maggiore aderenza alla Dieta Mediterranea aiuti a prevenire (e a gestire in caso di insorgenza) una vasta gamma di malattie non trasmissibili legate all’età, come malattie cardiovascolari e metaboliche, patologie neurodegenerative, cancro, depressione, malattie respiratorie e persino fratture ossee.
Non solo, un articolo pubblicato da Ligia Dominguez dell’Università di Palermo e al su Nutrients nel giugno 2021, intitolato “Impatto della Dieta Mediterranea nelle malattie croniche non trasmissibili e longevità” sottolinea anche l’ecosostenibilità della Dieta Mediterranea rispetto ad altri regimi alimentari. Ma sottolinea alcuni rischi: «Sfortunatamente – si legge – alcuni paesi Mediterranei stanno abbandonando questa eredità inestimabile. Una preoccupazione attuale per introdurre abitudini alimentari sane e sostenibili mira a prendere in considerazione le pubblicità fuorvianti su cibi e nutrienti, in particolare quelle rivolte a ragazzi e adolescenti attraverso la televisione, Internet, il packaging dei prodotti e i social media». Insomma, ci si deve impegnare perché questo patrimonio immateriale dell’umanità non sia messo in crisi dall’epidemia del cosiddetto junk food.