Una sana alimentazione per ogni età: Convegno al CNR di Roma
Il primato italiano di longevità è minacciato da un dato: negli ultimi anni, tra i bambini e i ragazzi italiani, si sta registrando un preoccupante aumento del tasso di sovrappeso e obesità, noti fattori di rischio non solo cardiovascolare, ma anche oncologico.
Tutto questo rappresenta una minaccia per la salute delle prossime generazioni, oltreché un problema di sostenibilità economica per il sistema Paese. Proteggere la salute dei cittadini ad iniziare dai più vulnerabili e indifesi, come i bambini e i ragazzi, ma anche gli anziani, richiede azioni di contrasto anche verso le diseguaglianze socio-economico-culturali in quanto la scorretta alimentazione e/o l’obesità non sono solo legate a una responsabilità personale, ma possono dipendere anche da altri aspetti, tra cui il reddito (il cibo salutare costa di più, mentre quello ‘spazzatura’ è spesso a buon mercato), l’istruzione, la formazione.Ne deriva la necessità di diffondere la cultura della prevenzione negli ambiti più diversi, come, ad esempio, la scuola, i luoghi di lavoro, i centri anziani.
Per raggiungere questi obiettivi è fondamentale sviluppare sinergie tra medici, giornalisti, insegnanti, genitori, amministratori e decisori politico-istituzionali in un’alleanza per la promozione di un sano stile di vita.Infine, è importante coinvolgere anche ricercatori, agronomi, ristoratori per migliorare la qualità degli alimenti prodotti, per sperimentare novel food ‘funzionali’, per migliorare l’offerta nelle mense, nei bar, nelle macchinette distributrici di bibite e merendine.
Tutto questo rappresenta una minaccia per la salute delle prossime generazioni, oltreché un problema di sostenibilità economica per il sistema Paese. Proteggere la salute dei cittadini ad iniziare dai più vulnerabili e indifesi, come i bambini e i ragazzi, ma anche gli anziani, richiede azioni di contrasto anche verso le diseguaglianze socio-economico-culturali in quanto la scorretta alimentazione e/o l’obesità non sono solo legate a una responsabilità personale, ma possono dipendere anche da altri aspetti, tra cui il reddito (il cibo salutare costa di più, mentre quello ‘spazzatura’ è spesso a buon mercato), l’istruzione, la formazione.Ne deriva la necessità di diffondere la cultura della prevenzione negli ambiti più diversi, come, ad esempio, la scuola, i luoghi di lavoro, i centri anziani.
Per raggiungere questi obiettivi è fondamentale sviluppare sinergie tra medici, giornalisti, insegnanti, genitori, amministratori e decisori politico-istituzionali in un’alleanza per la promozione di un sano stile di vita.Infine, è importante coinvolgere anche ricercatori, agronomi, ristoratori per migliorare la qualità degli alimenti prodotti, per sperimentare novel food ‘funzionali’, per migliorare l’offerta nelle mense, nei bar, nelle macchinette distributrici di bibite e merendine.
Di questi aspetti si è parlato al convegno ‘La sana alimentazione, a scuola e al lavoro, dall’infanzia alla terza età’ organizzato dal Servizio prevenzione e protezione e dal Dipartimento di scienze bio-agroalimentari del Cnr di Roma svoltosi lo scorso lunedì 11 giugno 2018 presso l’Aula Marconi del Cnr di Roma, ed al quale ha partecipato la Fondazione Dieta Mediterranea, rappresentata dal Presidente, Prof Gaetano Crepaldi, e dal Direttore Generale, Prof.ssa Stefania Maggi.