Un approccio verde per sconfiggere il cancro: l’efficacia della verdure crocifere protagoniste della Dieta Mediterranea
Il concetto non è nuovo. Contro il cancro – sia nella fase, decisiva, della prevenzione, sia nella fase, altrettanto importante, della cura – l’alimentazione ha un ruolo di primissimo piano. E sebbene sia già risaputo che la Dieta Mediterranea, considerata il regime alimentare più salutare al mondo, sia di grande aiuto nel conseguimento di una vita sana, spesso non vengono sottolineate abbastanza le proprietà benefiche di alcuni alimenti così centrali per le abitudini a tavola delle popolazioni dei paesi bagnati dal Mare Nostrum.
La rassegna pubblicata su Nutrients da Luigi Mandrich e Emilia Caputo nel marzo 2020 analizza ciò che la letteratura scientifica rivela delle brassicacee, più comunemente note come verdure crocifere. Cavoli, rape, cavolfiori, verze, broccoli, ma anche senape, ravanelli e rucola – e i loro importanti metaboliti – «stanno emergendo come nuove armi per le terapie anticancro». Non solo il ruolo di questi ortaggi – sua maestà il broccolo in primo luogo – è associato alla prevenzione di malattie croniche, malattie cardiovascolari, diabete e obesità, ma i loro singoli composti chimici agiscono direttamente contro il cancro, sia nella prevenzione, sia nella lotta alla sua diffusione e alla sua metastatizzazione.
«La ricerca – scrivono Mandrich e Caputo – ha dimostrato che il consumo di broccoli, cavolfiori, cavoli o rucola è associato a un minor rischio di sviluppare il cancro. Abbiamo esaminato le proprietà chemiopreventive e antitumorali degli agenti dietetici delle brassicacee e il loro potenziale farmacologico. In particolare, ci siamo concentrati sui glucosinolati come buona fonte di metaboliti attivi, che potrebbero essere utilizzati per lo sviluppo di strategie terapeutiche efficaci con ridotti effetti collaterali».
Nella rassegna, alcuni studi in particolare associano un’elevata assunzione di verdure crocifere ad un minor rischio di cancro del colon-retto, della cervice e del polmone, altri invece hanno dimostrato come le stesse verdure permettano di abbassare il rischio di cancro al seno per le donne cinesi, sebbene i regimi alimentari e i metodi di cottura siano diversi.
Non tutte le brassicacee sono uguali però. Mollo dipende dalla concentrazione di glucosinati, dall’attività dell’enzima della mirosinasi nella sua relazione e di come tutto questo incida sulla salute del microbiota intestinale. Studi più approfonditi hanno inoltre evidenziato come broccoli con un maggior livello di glucorafanina, uno degli elementi delle brassicacee, mantengano più sulforafano nel plasma, elemento quest’ultimo cruciale per i suoi benefici per la salute.