In che modo la nutrizione e le abitudini alimentari incidono sulla salute delle donne in menopausa? A quanto pare molto, moltissimo.

Sulla rivista Nutrients, nel giugno 2021, è stata pubblicata una rassegna a firma di Silva e al, per mettere ordine su ciò che la letteratura scientifica ha stabilito circa la correlazione tra menopausa e alimentazione.

«Tra i vari aspetti della promozione della salute e dell’adattamento dello stile di vita al periodo postmenopausale – spiegano Silva e al. – le abitudini alimentari sono fondamentali perché riguardano tutte le donne, possono essere modificate e incidono sia sulla longevità che sulla qualità della vita».

Tra le variabili analizzate nella rassegna la composizione corporea, la massa ossea e i marcatori di rischio per le malattie cardiovascolari: «Le prove attuali suggeriscono che le diete a basso contenuto di grassi a base vegetale sono associate a effetti benefici sulla composizione corporea».

Ed è qui che si può affermare come «Il modello di Dieta Mediterranea, insieme ad altre abitudini salutari, può aiutare la prevenzione primaria delle malattie ossee, metaboliche e cardiovascolari nel periodo postmenopausale». Proprio la Dieta Mediterranea è nota per «l’uso di cibi sani che hanno proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, ed è associata a una piccola ma significativa diminuzione della pressione sanguigna, riduzione della massa grassa e miglioramento dei livelli di colesterolo».

Servono però valutazioni per un periodo più esteso per valutare come la Dieta Mediterranea riduca il rischio di fratture ossee, diabete e ischemia coronarica nelle donne dopo la menopausa.

Tra le conclusioni, si nota come anche nelle donne in menopausa l’assunzione quotidiana della quantità raccomandata di proteine sia sufficiente a mantenere la normale massa magra e che, per la riduzione della massa grassa, una dieta povera di carboidrati e ricca di grassi (il contrario della Dieta Mediterranea) non porti assolutamente a risultati. Non solo, la Dieta Mediterranea è aiuti anche a contrastare il calo di densità minerale delle ossa nelle donne con osteoporosi.

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