L’obesità pediatrica vista nell’ottica della qualità della vita: alimentazione e movimento sempre più connessi

L’obesità non viene da sola. Questa condizione, sempre più diffusa anche tra i giovani, è spesso accompagnata da uno stile di vita poco sano e un basso indice HRQOL, Health Related Quality of Life, qualità di vita correlata alla salute.

Su questo collegamento ha voluto fare luce lo studio pubblicato da Mozzillo e al sull’International Journal of Enviromental Research and Public Health nel settembre 2021, intitolato “Scarsa qualità della vita e abitudini non salutari tra i giovani che cercano di perdere peso”.

Lo studio ha coinvolto 420 giovani partecipanti reclutati in dieci ambulatori italiani. Di questi, sono stati raccolti i dati relativi alle misure antropometriche, allo stile di vita, all’alimentazione e all’attività fisica e all’aderenza ai principi della Dieta Mediterranea. L’incide che misura la qualità di vita legata alla salute, valutato attraverso lo strumento “Pediatric Quality of Life Inventory (PedsQL™), Adolescents Version 4.0”, era più basso negli adolescenti che dichiaravano una o due abitudini non sane. L’analisi statistica ha dimostrato come il rischio di un basso punteggio di qualità di vita raddoppi ad ogni punto di aumento dell’indice di massa corporea, mentre il rischio diminuisca del 12,2% per ogni punto di incremento dell’indice KIDMED che segnala l’adesione alla Dieta Mediterranea. Il rischio cala addirittura del 32,3% per ogni ora di esercizio fisico “aggiunta” alle proprie abitudini.

Lo studio ha anche preso in esame quanto lo stile di vita dei genitori incida sostanzialmente sulle abitudini dei figli.

«L’obiettivo principale del trattamento dell’obesità pediatrica – spiegano gli autori nelle conclusioni – è un cambiamento permanente delle abitudini alimentari e dello stile di vita del bambino, che porti ad un bilancio calorico negativo e ad una progressiva perdita di peso. Un altro obiettivo importante è migliorare la salute mentale e l’HRQOL», cioè l’indice di qualità della vita correlato alla salute. Lo studio dimostra l’effetto cumulativo e la profonda correlazione tra le due principali cattive abitudini, cioè la dieta malsana e il poco movimento, nel loro impatto sulla qualità della vita. Serve, insomma, un approccio olistico che tenga in conto entrambi i fattori se si vogliono ottenere cambiamenti davvero duraturi.

Foto di Caleb Oquendo da Pexels