L’esercizio fisico: una delle armi migliori in nostro possesso contro il morbo di Alzheimer
Il morbo di Alzheimer è la causa più comune di demenza, per il quale, ad oggi, non esiste cura. La comunità scientifica internazionale è al lavoro per trovare nuovi approcci di cura e per frenare la diffusione di questa patologia.
Uno stile di vita sano può però aiutare a ridurre il rischio di sviluppare la malattia. In particolare, si stima come l’inattività fisica contribuisca ogni anno all’insorgenza del 12,7% di casi di Alzheimer nel mondo.
La rassegna di Huuha e al., pubblicata a inizio 2022 su Ageing Research Reviews, fotografa il nesso che c’è tra esercizio fisico e prevenzione dell’insorgenza dell’Alzheimer.
«Gli interventi sull’esercizio fisico nell’uomo e negli animali – scrivono gli autori – hanno mostrato effetti benefici sulla plasticità cerebrale e sulle funzioni cognitive». Non solo, l’esercizio ha anche contribuito a lenire i sintomi in seguito all’insorgenza dell’Alzheimer, in particolar modo con riferimento al fitness cardiorespiratorio. Le molecole che il corpo genera a seguito dell’attività motoria parrebbero svolgere un ruolo importante, e su questo tutto l’organismo è coinvolto. Lo dimostrano gli studi eseguiti su animali anziani, la cui esposizione a queste molecole – anche tramite trasfusione – favorisce le funzioni dell’ippocampo e migliora le funzioni cognitive.
«Vi sono prove crescenti che livelli più elevati di esercizio fisico e fitness cardiorespiratorio sono inversamente associati al declino cognitivo e al rischio di insorgenza di Alzheimer – sottolineano gli autori – suggerendo così di promuovere «un allenamento fisico per un invecchiamento sano».
“L’esercizio fisico – concludono gli autori – può conferire effetti neuroprotettivi al cervello attraverso la promozione della plasticità, ma in prensenza di sintomi, se la neurodegenerazione è già progredita, potrebbe non bastare ad alleviarli”.
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