La Giornata mondiale della Terra giunge alla sua 50esima edizione. Il ruolo della Dieta Mediterranea ai tempi del Covid-19

Le Nazioni Unite celebrano l’Earth Day ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, il 22 aprile. Si tratta della più grande manifestazione sui temi dell’ambiente al mondo e la sua importanza in questo particolare contesto storico accresce notevolmente: il madre terra day rappresenta fondamentalmente la necessità per l’uomo di trovare il giusto equilibrio con l’ambiente ed i suoi ecosistemi. Mai come oggi è necessario imboccare un percorso che guardi all’armonia degli esseri umani col proprio pianeta. Un esempio lampante è dato dalla grande emergenza sanitaria esplosa negli ultimi mesi: il Covid-19 sembrerebbe rappresentare gli effetti della distorsione delle attività antropiche, in questo caso collegate con lo sfruttamento degli animali, in quanto l’origine del coronavirus, secondo le analisi genetiche condotte, è stata individuata nei pipistrelli¹. Il salto di specie, da animale ad uomo, detto spillover, è un fatto strettamente correlato a fattori che determinano profondi squilibri ai normali processi evolutivi ecologici: la deforestazione (che offre spazio agli allevamenti intensivi ed alle nostre città sovraffollate), gli ecosistemi alterati (che offrono riparo alla fauna selvatica), il commercio illegale di animali selvatici, gli allevamenti domestici intensivi, la commercializzazione di animali tenuti in condizioni igienico-sanitarie precarie e cresciuti in una situazione di promiscuità con l’uomo (come sembra sia accaduto nei mercati di Whuan in Cina), la distribuzione su larga scala di alimenti di origine animale non controllati,  in abbinamento alla rapida crescita della popolazione mondiale ed i viaggi intercontinentali, forniscono un contributo significativo al passaggio di specie dei virus ed alla loro diffusione su larga scala².

Un altro aspetto simbolo della dissonanza delle attività umane con i cicli biologici è rappresentato dai cambiamenti climatici. Anche in questo caso l’azione dell’uomo, attraverso uno sfruttamento intensivo delle risorse naturali, la devastazione di interi ecosistemi ed il rilascio in atmosfera di gas serra, sta determinando un aumento della temperatura media globale ad un tasso di 0,2 ° C per decennio³, con effetti diretti sulla variabilità e composizione dei biomi. Da sottolineare il nesso con la salute dell’uomo, come evidenziato in una pubblicazione del 2009 su Lancet della University College London Institute for Global Health Commission, che ha descritto i cambiamenti climatici come la “più grande minaccia sanitaria globale del XXI secolo⁵. I cambiamenti climatici e le malattie non trasmissibili sono crisi globali che minacciano la vita come la conosciamo e richiedono una risposta globale. Gli obiettivi delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile (OSS) evidenziano la necessità di uno sforzo articolato e coordinato per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5–2 gradi Celsius e prevenire gli effetti catastrofici dei cambiamenti climatici⁶.

Gli stili di vita, ed in particolar modo le abitudini alimentari, rappresentano il punto focale di uno sviluppo che possa essere realmente sostenibile. Vi è una transizione nutrizionale globale in cui le diete tradizionali a base vegetale ricche di frutta e verdura vengono sostituite con diete ricche di calorie fornite da grassi e zuccheri animali e con pochi carboidrati complessi. Di conseguenza, le diete malsane e l’inattività fisica sono tra le cause delle principali malattie non trasmissibili e contribuiscono in modo sostanziale all’onere globale di malattia, morte e disabilità⁷. L’alimentazione, inoltre, è riconosciuta come una delle principali fonti di impatto ambientale: ad esempio, si stima che il sistema alimentare contribuisca tra il 19% e il 29% delle emissioni globali di gas a effetto serra e rappresenti il ∼70% dell’utilizzo globale di acqua dolce⁸. Numerosi studi hanno dimostrato che i cambiamenti nella dieta possono svolgere un ruolo significativo nel ridurre, per esempio, l’impatto dell’agricoltura sul potenziale di riscaldamento globale, sullo sfruttamento dei terreni e sull’acqua. La Dieta Mediterranea, caratterizzata da un’alta assunzione di verdure, frutta, noci, cereali, cereali integrali e olio d’oliva, nonché da un moderato consumo di pesce e pollame e da una bassa assunzione di dolci, carne rossa e latticini, in un contesto di approvvigionamento stagionale degli alimenti e di porzioni moderate, è ritenuta la migliore in termini di salubrità dell’individuo e di sostenibilità per il pianeta⁹.

Domenico Rogoli

Fonti

1. Sunitha M Kasibhatla, Meenal Kinikar, Sanket Limaye, Mohan M Kale, Urmila Kulkarni-Kale.  Understanding Evolution of SARS-CoV-2: A Perspective From Analysis of Genetic Diversity of RdRp Gene. J Med Virol . 2020 Apr 21. doi: 10.1002/jmv.25909.

2. Y Guan, Zheng BJ, He YQ, Liu XL, Zhuang ZX, Cheung CL, Luo  SW,  Li  PH,  Zhang  LJ,  Guan  YJ,  Butt  KM,  Wong  KL,  Chan KW, Lim W, Shortridge KF, Yuen KY, Peiris JSM, Poon LLM (2003) Isolation and characterization of viruses related to the SARS coronavirus from animals in southern China. Science 302: 276–278

3. Intergovernmental Panel on Climate Change. Special report: global warming of 1.5 °C: summary for policymakers. Geneva: World Meteorological Organization, 2018 (https://www.ipcc.ch/sr15/chapter/summary-for-policy-makers/. opens in new tab)

4. Andy Haines, M.D., and Kristie Ebi, M.P.H., Ph.D. The Imperative for Climate Action to Protect Health. The New England Journal of medicine. January 2019; 380:263-273

5. Costello A., Abbas M., Allen A., Ball S., Bell S., Bellamy R., Friel S., Groce N., Johnson A., Kett M., et al. Managing the health effects of climate change. Lancet. 2009;373:1693–1733. doi: 10.1016/S0140-6736(09)60935-1

6. An Action Agenda for Sustainable Development. [(accessed on 18 August 2015)]; Available online: http://unsdsn.org/resources/goals-and-targets/

7. Lock K., Pomerleau J., Causer L., Altmann D.R., McKee M. The global burden of disease attributable to low consumption of fruit and vegetables: Implications for the global strategy on diet. Bull. World Health Organ. 2005;83:100–108

8. Vermeulen SJ, Campbell BM, Ingram JSI. Climate change and food systems. Annu Rev Environ Resour 2012;37:195–222 9. Dernini S., Berry E., Serra-Majem L., la Vecchi C., Capone R., Medina F.X., Aranceta-Bartrina J., Belahsen R., Burlingame B., Calabrese G., et al. Med Diet 4.0: The Mediterranean diet with four sustainable benefits. Public Health Nutr. 2017;20:1322–1330