La Dieta Mediterranea chiave di volta nella lotta alla depressione?
La depressione colpisce oltre 264 milioni di persone al mondo e si avviava, già prima della pandemia, a diventare entro il 2030 la prima causa di disabilità al mondo in termini di anni di vita di buona qualità persi entro il 2030.
Al momento attuale, però, sembrano mancare nel mondo politiche organiche in grado di contrastarla.
Con l’articolo “Dieta sana, depressione e qualità della vita: una rassegna narrativa dei meccanismi biologici e delle opportunità di prevenzione primaria”, pubblicato sul World Journal of Psychiatry, l’equipe spagnola di Octavio Pano e al. cerca di sottolineare i legami tra alimentazione e salute mentale.
«La maggior parte dei ben noti meccanismi biologici alla base della depressione sono stati positivamente associati a diete e schemi dietetici a vari livelli», scrivono i ricercatori, che sottolineano pure la connessione tra depressione maggiore unipolare alla produzione e agli effettivi complessivi «delle citochine infiammatorie, come l’interleuchina-6, il fattore di necrosi tumorale-α e la proteina C-reattiva». Di più, «questi composti sono stati associati a sintomi depressivi, disturbi della funzione neuroendocrina, permeabilità intestinale, attività delle monoamine e funzioni cerebrali, oltre ad essere fattori chiave nello sviluppo di malattie cardiometaboliche».
Dunque, proprio la Dieta Mediterranea, contrastando gli effetti infiammatori, può essere una delle armi nell’arsenale del contrasto alla depressione. Lo studio PREMIMED, in particolare, scopriva come gli individui con diabete che adottavano la Dieta Mediterranea con la presenza di frutta a guscio vedeva una riduzione del 41% del rischio depressivo.
Secondo tutte le evidenze, insomma, la Dieta Mediterranea potrebbe rappresentare un elemento sicuro ed economico per le strategie di prevenzione primaria per la depressione, in un approccio olistico che tenga insieme salute fisica e salute mentale.
Foto di Inzmam Khan da Pexels