Ecco come la Dieta Mediterranea contribuisce alla formazione di una flora intestinale sana
Il microbiota intestinale? Cambia a seconda di ciò che mangiamo. E non è un dettaglio, dato che da esso dipende molto della nostra salute.
Una rassegna pubblicata nel dicembre 2020 su Nutrients da Merra e al., dal titolo “Influenza della Dieta Mediterranea nel microbiota intestinale umano”, cerca proprio di far luce su come la Dieta Mediterranea, considerato il regime alimentare più salutare al mondo, aiuti a sviluppare la flora batteria “buona” che vive nel nostro apparato digerente.
«I dati della letteratura sul microbiota intestinale mostrano che tutti i cambiamenti nella dieta possono indurre l’alterazione della composizione del microbiota intestinale», osservano Morra e al. La rassegna, in particolare, ha evidenziato i meccanismi di come l’aderenza alla Dieta Mediterranea moduli il microbiota umano rispetto a polifenoli, acidi grassi polinsaturi, omega-3 e fibre. «Le prove – si legge nella rassegna – suggeriscono che la Dieta Mediterranea è in grado di modulare il microbiota intestinale aumentandone la diversità». Insomma, la flora batterica di chi segue la Dieta Mediterranea è molto più diversificata e vitale di chi ha regimi alimentari più squilibrati, che invece manifestano «un’aumentata permeabilità intestinale, responsabile dell’endotossiemia metabolica». In buona sostanza, un rischio maggiore di insorgenza di malattie degenerative croniche non trasmissibili, come le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro.
I ricercatori, che concludono la rassegna ricordando i pregi dei “grassi buoni” presenti nell’olio d’oliva e nel pesce azzurro, ammettono che ci sono ancora molti meccanismi da decifrare per comprendere al meglio come in effetti la Dieta Mediterranea ci permetta di raggiungere una composizione del microbiota intestinale sempre più ottimale.
Foto di Oziel Gómez da Pexels