Dieta Mediterranea? Se ricca di spezie fa ancora più bene e aiuta a prevenire il cancro

Un tempo valevano una fortuna: l’andamento del loro pezzo stabiliva la prosperità o la miseria di regni interi. Ora le troviamo al supermercato a pochi spiccioli. Ma il loro ruolo rimane cruciale per la nostra salute.

Sono le spezie: di ogni forma e di ogni sapore, la loro funzione primaria – quella alimentare – è accompagnata dalle proprietà farmaceutiche ben note dagli albori dell’umanità. Una rassegna ad ampio raggio pubblicata nel giugno 2022 su Frontiers in Nutrition da Wamihd H. Talib e al. indaga in modo particolare come le spezie utilizzate in modi diversi dalle culture che si affacciano sul Mediterraneo aiutino a prevenire il cancro.

«Questa recensione – scrivono gli autori nell’abstract – ha evidenziato l’effetto chemioterapico e chemio-preventivo di zenzero, pepe, rosmarino, curcuma, cumino nero e chiodi di garofano».

Le spezie, a vario titolo, agiscono in diversi tipi di cancro con meccanismi di azione come l’anti-angiogenesi, l’antiossidante, l’alterazione delle vie di segnalazione, l’induzione dell’apoptosi cellulare e l’arresto del ciclo cellulare. E se nella Dieta Mediterranea la spezia più usata è il pepe nero, sono lo zenzero e il cumino nero le spezie con la più alta attività antitumorale.

Il gingerolo, componente attivo dello zenzero fresco, ha in particolare la capacità di rallentare la proliferazione di alcuni tipi di tumori.

«L’induzione dell’apoptosi – spiegano i ricercatori – è la via più comune attivata da diverse spezie nella dieta mediterranea per inibire il cancro. Sono necessari ulteriori studi per progettare diete antitumorali contenenti la corretta combinazione di spezie».