GLI INSEGNAMENTI DI PAPA FRANCESCO PER UNO STILE DI VITA SANO E SOSTENIBILE, CHE RAPPRESENTANO I PRINCIPI DELLA DIETA MEDITERRANEA

Cibo come dono e strumento, Papa Francesco e i suoi precetti su una dieta salutare per anima e corpo
Il commiato di Papa Francesco alla vita terrena dello scorso 21 aprile fa ulteriore luce sull’immenso patrimonio di insegnamenti che lascia al mondo e che lo consacra a grande guida spirituale quale è stato nei suoi dodici anni di Pontificato. Nella sua Enciclica “Laudato Sii” ogni aspetto dell’esistenza è stato contemplato con l’accorato appello ad una riunione di volontà umane per vivere meglio; tra le raccomandazioni di sicuro l’invito ad una sana alimentazione, al rispetto del pianeta attraverso quel che ci nutre evitando quella “follia del ventre” che da uomini ci ha fatto divenire consumatori dannosi per noi stessi e per l’ecosistema.
Cibo dono di Dio, simbolo di vita.
“Dimmi come mangi e ti dirò che anima possiedi. Nel modo di mangiare si rivela la nostra interiorità, le nostre abitudini, i nostri atteggiamenti psichici”: così ha detto Bergoglio nel suo discorso dedicato a “La gola” nel ciclo di catechesi “Vizi e virtù”, dichiarando con sicurezza come l’alimentazione sia la manifestazione di qualcosa di interiore.
“Questo rapporto sereno che Gesù ha stabilito col cibo dovrebbe essere riscoperto e valorizzato, specialmente nelle società del cosiddetto benessere, dove si manifestano tanti squilibri e tante patologie. Si mangia troppo, oppure troppo poco. Spesso si mangia nella solitudine. Si diffondono i disturbi dell’alimentazione: anoressia, bulimia, obesità”, ha continuato a dire toccando con le sue profonde parole il dramma di alcune “dolorosissime malattie legate per lo più ai tormenti della psiche e dell’anima”.
“Se lo consideriamo da un punto di vista sociale, la gola è forse il vizio più pericoloso, quello che sta uccidendo il pianeta – ha aggiunto il Papa durante la stessa udienza generale in Vaticano – perché la voracità con cui ci siamo scatenati, da qualche secolo a questa parte, verso i beni del pianeta sta compromettendo il futuro di tutti”.
Nel corso degli anni non sono mancati da parte di Papa Francesco i richiami più espliciti agli alimenti della Dieta Mediterranea. Si pensi per esempio al messaggio inviato alla FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricolutura) nel 2021 in occasione della Giornata Mondiale dei Legumi: “Lenticchie, piselli, fagioli e ceci sono un cibo nobile, alimenti semplici e nutrienti che superano barriere geografiche, appartenenze sociali e culturali. Sono privi di superbia e non riflettono lusso”. Va da sé l’invito a seguire una dieta sana che dovrebbe essere un diritto di tutti, seguito dall’appello agli Stati perché incoraggino politiche di educazione pubblica all’inserimento di alimenti nutrienti conformi ad ogni realtà particolare.
Ma, curiosità, il Papa cosa mangiava? Sergio Dussin, cuoco di tre papi da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI fino a Bergoglio, aveva dichiarato in un’intervista che quest’ultimo mangiava “pane, buon formaggio e pizza”. Oppure riso e pasta in bianco e, come secondo piatto, carne bianca e pesce, non più di due volte a settimana. I dolci non li preferiva ma amava il gelato, il caffè, i prodotti di stagione come frutta e verdura della fattoria di Castel Gandolfo, ai Castelli Romani, sede della residenza pontificia estiva.
Il ritorno alla moderazione, alla frugalità, alla biodiversità, per tutto questo si è speso Papa Francesco. E più volte ha riportato i suoi personali ricordi: “L’insegnamento dei nonni e il rispetto che avevamo per il pane; lo baciavamo mente lo portavamo a tavola e non permettevamo che ne andasse sprecata nemmeno una briciola. Cristo stesso nell’Eucarestia si è fatto pane, pane vivo per la vita del mondo”. E ancora: “Mia madre rimase paralitica dopo aver partorito l’ultimo figlio, il quinto. Quando tornavamo da scuola la trovavamo seduta a pelare patate, con tutti gli altri ingredienti per il pranzo già disposti. Ci diceva come dovevamo mescolarli e cucinarli”.
Insegnamenti espressi con grande sicurezza che confermano il valore della Dieta appartenente ai Popoli del Mediterraneo e la legittimano come miglior modello da seguire in ogni dove, prezioso strumento per la salute del corpo, dell’anima e del mondo che abitiamo.
1. «Laudato si’, mi’ Signore», cantava san Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: «Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba».
2. Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra, che «geme e soffre le doglie del parto» (Rm 8,22). Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora.
Niente di questo mondo ci risulta indifferente
Dalla LETTERA ENCICLICA
LAUDATO SI’
DEL SANTO PADRE
FRANCESCO
SULLA CURA DELLA CASA COMUNE
di Silvia Di Dio e Domenico Rogoli