Le Origini della Ricerca sulla Dieta Mediterranea
La paternità della ricerca sulla Dieta Mediterranea è attribuita a Lorenzo Piroddi (1911 – 1999), studioso ligure attivo dalla prima metà del ‘900, che studiò la connessione tra abitudini alimentari e malattie del ricambio. Per curare i suoi pazienti, Piroddi elaborò una prima versione della Dieta Mediterranea, che limitava il consumo di grassi animali privilegiando quelli vegetali.
Ancel Keys
Ma il primo studioso che diede visibilità internazionale alla Dieta Mediterranea fu Ancel Keys (1904 – 2004), biologo e fisiologo statunitense. Keys contribuì al consolidamento dell’espressione “Dieta Mediterranea” e diede dignità medica e scientifica a tale espressione, codificando le caratteristiche della Dieta.
Lo studioso, esperto di epidemiologia e nutrizionista alla School of Public Health dell’Università del Minnesota, approfondì in particolare la relazione fra l’alimentazione e le malattie cardiovascolari.
Attraverso un’ampia indagine chiamata “Seven Countries Study” (studio dei sette paesi), mise a fuoco la relazione tra alimentazione dei paesi mediterranei e statistiche sulle patologie dell’apparato cardiocircolatorio. Lo studio, considerato una pietra miliare della scienza della nutrizione, dimostra che la causa delle migliori condizioni di salute dei cittadini dei paesi mediterranei, soprattutto per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, è proprio l’alimentazione.
Keys inoltre studiò i componenti di tali abitudini alimentari e rese popolare la Dieta Mediterranea in tutto il mondo, auspicando soprattutto che i propri concittadini statunitensi cambiassero le proprie abitudini alimentari uniformandosi a quelle mediterranee, per migliorare le condizioni generali di salute della popolazione.
Keys visse in Italia per 28 anni, risiedendo a Pioppi, frazione di Pollica, comune del Cilento, ed ebbe occasione di studiare sul campo gli effetti benefici della dieta locale sulla salute della popolazione.