16 maggio: Giornata Mondiale della Celiachia
Secondo i dati della letteratura scientifica, la celiachia interessa circa l’1% della popolazione generale a livello globale. In Italia, quindi, i celiaci dovrebbero essere circa 600.000. Al 31/12/2018 i casi accertati (diagnosticati) erano poco più di 214.000. Nel nostro paese, infatti, ci sono meno di 400.000 celiaci non diagnosticati che, usando quotidianamente il glutine, presentano i disturbi (sintomi) della malattia e rischiano di andare incontro a complicazioni. La celiachia è più frequente tra le donne (ben 2 casi su 3 riguardano il sesso femminile) e può svilupparsi a qualsiasi età. In molti casi, la malattia esordisce durante l’infanzia, con sintomi classici: diarrea cronica, mancanza di appetito, dolori addominali, malassorbimento, ritardo nella crescita. Nei bambini la celiachia si manifesta solitamente a distanza di circa qualche mese dalla prima introduzione del glutine nella dieta ma può presentarsi anche dopo il 2°-3° anno di vita. Tuttavia esistono anche forme di insorgenza in età adulta, spesso più subdole e meno facili da riconoscere.
Al momento, l’unica cura disponibile per la celiachia è una permanente e rigorosa dieta priva di glutine. L’eliminazione completa, e per tutta la vita, del glutine dalla dieta permette di far scomparire i disturbi causati dalla malattia e soprattutto di evitare complicazioni gravi.
Le persone celiache devono escludere dalla propria alimentazione gli alimenti che contengono glutine, ossia frumento, farro, kamut, orzo, segale, avena, spelta, monococco e triticale. Questo non significa evitare solo pasta, pane, riso, biscotti comuni, pizza. Bisogna fare attenzione anche alle insidie nascoste: sono moltissimi, infatti, i prodotti che possono contenere tracce di cereali, come salse pronte, insaccati, gelati.
Il modello alimentare mediterraneo potrebbe sembrare precluso alle persone affette da celiachia a causa del ruolo chiave ricoperto da derivati dei cereali quali pane e pasta. Ma una corretta dieta mediterranea rigorosamente senza glutine è assolutamente possibile. La dieta mediterranea offre una moltitudine di alimenti naturalmente privi di glutine, come riso, mais, grano saraceno, legumi, patate, oltre a pesce, carne, uova, latte e formaggi, ortaggi e frutta, cui aggiungere cereali minori quali teff, miglio, fonio bianco e nero e altri pseudocereali come quinoa e amaranto. Saranno vietati: frumento, grano, orzo, segale, farro, kamut, triticale, monococco, cous cous, bulgur, seitan.